Dopo aver completato gli studi di laurea in Scienze Agrarie, apro la cantina aziendale che prende il mio nome: Davide Campagnano – la famiglia. la terra. il vino, situata nel territorio dell’IGP Terre del Volturno.

Nel nome sono racchiusi tre valori, pilastri della filosofia aziendale: la famiglia, il valore della famiglia contadina, la condivisione familiare di una passione; la terra, la culla dove nasce e cresce il progetto di fare vino e l’appartenenza al proprio territorio, in cui si crede e si decide di investire il proprio futuro, restando legato alle proprie radici; il vino, una tradizione che da sempre è legata alla famiglia Campagnano fin dai tempi dei bisnonni, tanto che l’azienda coltiva anche vigneti di oltre 25 anni e una raggiera del 1958, di 62 anni.

La cantina rappresenta la mia identità, quella di un giovane vini-viticoltore che si ritrova nelle sue radici e al contempo nella sua proiezione verso il futuro: il rispetto per le origini, la passione per il territorio, l’inclinazione irrinunciabile di ‘fare il vino’.

L’azienda è situata nel comune di Castel Campagnano, in provincia di Caserta, una zona che nell’ultimo ventennio ha visto rinascere le proprie tradizioni vitivinicole. Le uve coltivate e i relativi vini, sono il Pallagrello Nero, il Pallagrello Bianco e il Barbera Sannio (riconosciuta come Camaiola). È composta da circa 9 ettari vitati, con terreni sia collinari che pedo-collinari che fanno parte delle ‘colline caiatine’, un territorio attraversato dal fiume Volturno e circondato dai massicci del Matese e del Taburno.

La gestione dell’azienda e la produzione dei vini sono il risultato di un lavoro familiare, svolto con passione e legame al territorio, dove si segue sia la parte di coltivazione che di vinificazione in prima persona.

I vini sono il risultato di un’interpretazione territoriale, volta a preservare le acidità e quindi la freschezza nei vini, rispettando le caratteristiche intrinseche dei vitigni autoctoni. A tal senso le lavorazioni vengono svolte solo in acciaio, non invadendo il complesso aromatico dei vini e preservandone appunto il loro legame al terroir.

la vision

La vinificazione è artigianale, il dogma che segue l’azienda: accudiamo e accompagniamo l’uva a trasformarsi in vino, rispettando le sue caratteristiche e quelle che la natura in quell’anno ci ha donato. La vinificazione segue i protocolli biologici, con abbattimento dell’utilizzo della solforosa a vantaggio di microrganismi naturali.

Nel 2016 l’azienda entra nel sistema di Certificazione Biologico (Ente certificatore: ICEA).
Da Ottobre 2019 l’azienda agricola risulta biologica e certificata e dalla vendemmia 2020 i vini sono certificati Vini biologici. Fare agricoltura biologica è stata una scelta etica e ritenuta necessaria per ottenere la massimizzazione della qualità in tutto il processo di produzione, nel rispetto delle uve, ma soprattutto nel rispetto del territorio e della biodiversità che vive nei nostri vigneti e terreni.

Nei vigneti è presente l’inerbimento spontaneo, non si usano concimazioni, l’interceppo viene gestito con lavorazione di diserbo meccanico, evitando uso di pesticidi. L’idea è quella di vedere il vigneto nell’insieme di un ecosistema, dove la vite è solo una delle singole specie vegetali che ne fanno parte.

davide campagnano bottiglie e casse

le origini

Davide Campagnano, la famiglia. la terra. il vino.

Le origini sono sintetizzate nel marchio che le rappresenta e le sintetizza. Un segno grafico “tirato a mano”, la stilizzazione di filari, in cui compaiono la C di Campagnano, la S di Santoro, la D di Davide. Sono le iniziali di Famiglia. Davide rappresenta la sintesi e la proiezione verso il futuro, insieme ad Enza. Campagnano-Santoro rappresenta i genitori e le proprie famiglie.

Campagnano è la famiglia paterna, da sempre legata al territorio, il nome è anche quello del paese. Il bisnonno Nicola Campagnano era già famoso per la coltivazione di uve e proprietario di una bottaia storica scavata nel tufo nel centro storico del paese. Il nonno Raffele insieme alla nonna Filomena ha mantenuto viva la tradizione, per giungere al papà Ferdinando, primo vero rivoluzionario e visionario dell’azienda, ha progettato i primi vigneti aziendali moderni a spalliera, sperimentato le prime vinificazioni, mosso da una forte passione che ha coinvolto anche Davide.

Santoro è la famiglia materna, di Casagiove ma da sempre legata al territorio di Campagnano dove il nonno Pasquale acquistava le uve per la produzione del suo vino contadino, insieme allo zio di Davide, zio Peppe, in vasche di cemento costruite con nonna Giuseppina, che hanno contribuito a far vivere nella mamma Francesca i profumi delle vinificazioni che ha ritrovato poi con Ferdinando.